Utilizzo del flash

Spesso (vedi il caso della fotografia di teatro) l’utilizzo di questo dispositivo è vietato in sala, in quanto rischia di disturbare la rappresentazione e gli attori in scena.

L’abilità del fotografo di scena sta nell’ottimizzare e sfruttare a proprio vantaggio le luci sceniche, il cui effetto verrebbe annullato dal lampo del flash che “appiattirebbe” il tutto con la sua luce bianca.

E’ bello (anche se molto difficile) giocare con i colori delle luci di scena, perché non sfruttarle? E’ dunque opportuno studiare bene l’impianto di illuminazione per non farsi trovare impreparati.

 Se fotografiamo da lunghe distanze con uno zoom, l’utilizzo del flash risulta semplicemente inefficace.

Obbiettivo errato

Errore comunissimo. Studiate in anticipo le possibilità delle vostre lenti. Bisognerebbe conoscere il palco ancor prima di fotografare, per capire sin dal principio che obbiettivo si presta di più alle nostre idee. Un grandangolo dalla platea non può sfociare in un ritratto, è chiaro.

Portiamo dunque in borsa obbiettivi che coprano una discreta lunghezza focale, dal grandangolo allo zoom: non si sa mai, potremmo fare foto da dietro il palco o restare tra il pubblico, e in ogni caso dobbiamo sempre farci trovare pronti.

Se venite poi invitati nel backstage per una foto con il vostro cantante preferito? Cosa fate, rinunciate o cercate di mandare venti metri indietro il fotografo perché sulla camera avete montato il vostro 300mm? Meglio non trovarsi in questa situazione. Prevenire è sempre meglio che curare.

Immagini fuori fuoco

Per chi fotografa con messa a fuoco manuale, è opportuno scattare “focheggiando” molte immagini: non sempre ciò che ci sembra a fuoco nel monitor della camera lo è anche in stampa. Ricordiamo inoltre che la messa a fuoco automatica non è sempre impeccabile: meglio concedersi qualche scatto in più piuttosto che “piangere sul latte versato”.

Immagini mosse

Fotografando in uno spazio buio, dove le uniche fonti di luce sono i fari di scena, può capitare di ottenere immagini mosse. Cerchiamo di trovare il giusto fattore di esposizione prima e scattiamo sempre su soggetti illuminati. Diminuendo il tempo di esposizione il problema del mosso va svanendo a discapito della luminosità.

Farsi prendere dalla foga

Meglio uno scatto preparato bene che cento fatti a caso. Siate analitici, pensate ai fattori che determinano la vostra fotografia: illuminazione, inquadratura, ottica, messa a fuoco, esposizione, effetti scenici, e bilanciateli nel vostro scatto. Ricordate: quasi mai alla “canzone più bella” corrisponde la foto più bella. Prendetevi il tempo di cui avete bisogno, e approfittate dei lenti e delle pause sceniche per scattare con più calma.

Scattare dove e quando scattano gli altri fotografi

Ok, il tempo è sempre troppo poco, ma se riuscite distanziatevi dagli altri fotografi sotto il palco. Ne guadagnerete in aria, possibilità di movimento ed originalità.

Appoggiare gli obbiettivi su casse o amplificatori

Evitate di commettere questo errore, perché le vibrazioni dei bassi rischierebbero di rovinare i meccanismi delle vostre lenti e addirittura di farli “camminare”. Lo dico per esperienza. “Dov’è il mio 50mm? L’avevo messo qui un minuto fa!”, ed eccolo lì per terra.

Optate per una borsa imbottita, e appoggiatela (se proprio dovete) sempre a livello suolo, senza intralciare il passaggio

Aste, microfoni e piatti invadenti

Nell’ambito della fotografia di concerti, avrete spesso a che vedere con aste e microfoni “invadenti”. Calcolate la loro disposizione e adattatela alla vostra posizione di scatto, per evitare che questi elementi scenici compromettano i vostri lavori. Nota bene: i batteristi sono quasi sempre coperti da piatti e tamburi.

Illuminazione calda (luci gialle, rosse, arancio)

Luci di illuminazione calde assorbono e plasmano completamente la fotografia, generando una fastidiosa predominanza cromatica (molto più intensa rispetto alle luci fredde). Attendiamo una luce neutra o, in ogni caso, teniamo conto della sicura aberrazione cromatica della fotografia.

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